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La natura comunica con i profumi

di Paolo Fadelli

Quando ci profumiamo non lo facciamo mai distrattamente, anzi dopo averlo fatto ci mettiamo all’ascolto: vogliamo sentire quali vibrazioni ci suscita quell’odore in quel momento. Lui sussurra e noi ascoltiamo. È un’esperienza bella e molto intima. Quando indossiamo una fragranza lo facciamo prevalentemente per comunicare con gli altri: per farci notare, per cercare apprezzamento, oppure per sedurre, per sentirci diversi, per incuriosire.

Il profumo ci serve per comunicare al pari dello sguardo della gestualità e della parola. Lo sappiamo perché lo abbiamo imparato dalla natura.
È esperienza comune di come la pelle delle donne durante il periodo di maggior fertilità (nei giorni dell’ovulazione) emani un odore più intenso per farsi notare e per attirare il genere maschile.

Più in generale, il ruolo del profumo nella riproduzione animale è cosa acclarata.
Ma a comunicare con i profumi sono anche le piante, e non solo quelle blasonate in profumeria, ma anche i semplici fili d’erba.
Il profumo dell’erba che annusiamo quando ci sdraiamo sul prato è dato da un gruppo di molecole chiamato in inglese GREEN LEAF VOLATILE (GLV), ovvero, “sostanze volatili delle foglie verdi”, che è costituito prevalentemente da una serie di molecole a 6 atomi di carbonio. 

Queste molecole sono continuamente rilasciate (in basso dosaggio) dagli steli.
Se però i fili d’erba “subiscono una aggressione” e vengono tagliati, allora il profumo si fa più intenso, cambia la composizione chimica e quindi la fragranza.
È un meccanismo di difesa e di allarme geniale e sofisticato.

A seconda della “minaccia” che subisce l’erba sprigiona odori leggermente diversi, che cambiano, ad esempio, se viene brucata da un erbivoro o tagliata da un tagliaerba. E tutto questo non avviene per caso!
Questo cambiamento del profumo infatti scatena quattro azioni e reazioni: di
⁃ È innanzi tutto antibatterico e antifungineo, a protezione dello stelo nel punto in cui è stato reciso.
⁃ È poi repellente per gli insetti erbivori che sono pericolosissimi per la pianta in quel momento di fragilità.
⁃ Funge inoltre da allarme per le piante che si trovano nei dintorni, le quali – avvisate chimicamente dal prato – mettono in atto i propri meccanismi di difesa, quali il rilascio dei repellenti e lo stivaggio dei nutrienti verso le radici.
– È infine – e qui la natura stupisce! – un potente richiamo per gli insetti predatori, i quali arrivano sul prato per attaccare eventuali animali che fossero causa del taglio degli steli dell’erba.
Che straordinario processo di comunicazione con l’odore! Incredibile davvero!
E pensare che vi abbiamo assistito centinaia di volte, ignari di ciò che stava davvero accadendo.
Perché il profumo è così: comunica senza farsi vedere.

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